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L'analisi sui manufatti in calcestruzzo armato, volta a determinarne le caratteristiche statiche al fine di giudicarne l'adeguatezza alle condizioni di esercizio, si limita in generale alla determinazione della resistenza caratteristica a rottura del calcestruzzo in opera e all'individuazione delle deformazioni di tali strutture sottoposte a prove di carico, deformazioni direttamente correlate alla "capacità portante della struttura".

Tutto questo può essere sufficiente (può!) nel caso di nuove edificazioni sottoposte ad un'attenta Direzione Lavori che abbia verificato durante le fasi costruttive l'effettiva correttezza del posizionamento delle armature, ma risulta pesantemente insufficiente qualora ci si trovi a dover analizzare strutture esistenti di cui si ignora la qualità edificatoria.

 

Un'analisi statica su una struttura esistente è infatti volta ad indagare principalmente tre possibilità:

a) se la struttura originaria, degradata per vari motivi o che presenta lesioni dovute a carenze progettuali, è ancora in grado di sopportare i carichi a cui si presume sarà sottoposta

b) se è possibile intervenire su una struttura esistente modificandola senza che questo comprometta la stabilità della stessa (si vedano per esempio i casi di rialzo di edifici)

c) se la struttura è in grado di sopportare un cambiamento di destinazione d'uso

 

In tutti questi casi è necessario conoscere la disposizione delle armature metalliche all'interno delle strutture portanti, poiché le sole caratteristiche del calcestruzzo risultano insufficienti ad effettuare un'analisi statica, mentre le prove di carico potrebbero avere come unico effetto quello di causare ciò che si vuole evitare ovvero il crollo dell'edificio.

Attraverso l'uso del sistema GPR ciò è possibile in modo non ditruttivo, arrivando a determinare numero, posizione e, integrato con altre strumentazioni, diametro delle armature presenti, come si può osservare dagli esempi riportati nel seguito.

 

Sezione di un solaio di interpiano

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